Riflessioni sul documentario: "Crescere davanti a uno schermo"

"In questo momento, laboratori di tutto il mondo stanno studiando l'impatto degli strumenti digitali sui comportamenti, il cervello e la salute mentale." Quello che dicono gli scienziati non mi sorprende ma conferma e supporta quanto vissuto da ognuno di noi in prima persona. Quale genitore non si è mai trovato nella situazione conflittuale di dover "spegnere" lo schermo contro la volontà di suo figlio? Quanti di noi si rendono conto del tempo trascorso (o perso?) a guardare lo smartphone, soprattutto a interagire sui social? Questo documentario ci ha mostrato che le ragioni di questi nostri comportamenti risiedono nel cervello, nelle specifiche aree di volta in volta stimolate quando otteniamo dei like o giochiamo ai videogiochi. Al di là degli usi patologici, mi preoccupa il fatto che, in tutto il mondo, l'esposizione agli schermi nella fascia prescolare superi le raccomandazioni ufficiali. Gli scienziati ci stanno dicendo che 4/6 ore davanti a uno schermo sono troppe per i bambini sotto i 6 anni. Che prima dei 3 anni addirittura non si dovrebbero interporre gli schermi tra noi e i bambini. La leggerezza con la quale queste raccomandazioni vengono ignorate (se ne parla veramente poco e niente), mi preoccupa in veste di mamma ma soprattutto in qualità di maestra. Maestra che utilizza quotidianamente il digitale in classe ma sempre in modo critico, proponendo un utilizzo attivo, ragionato, con precise finalità didattiche. Mi preoccupa l'uso passivo, eccessivo che viene riconosciuto causa di disturbi dell'attenzione, del sonno, di apprendimento dei nostri bambini.
In fondo, le tecnologie non sono nè buone nè cattive. Sta a noi capire quali siano le buone abitudini digitali per la salute dei nostri figli.